Mutuo a Tasso Variabile: Come Funziona, Calcolo della Rata e Cos’è il Cap

Il mutuo a tasso variabile tende a cambiare ripetutamente il valore della rata mensile a seconda delle variazioni imposte dal mercato e dai suoi indicatori. Il CAP offre però la possibilità di ovviare a tale problema fornendo maggiori garanzie, specificando sopra a quale importo la rata non debba mai salire.

Cos’è il mutuo a tasso variabile

Con il termine mutuo a tasso variabile si fa riferimento, oltre alla quota di capitale da restituire nel corso degli anni su cui vengono calcolati gli interessi, anche alla percentuale dell’indice di riferimento legata in particolar modo al costo del denaro. Se tale indice tende ad aumentare di conseguenza la rata che dovrai pagare mensilmente tenderà a salire mentre al contrario se scende l’importo della quota diminuisce.

Nello specifico l’indice si cui si fa riferimento per stabilire gli interessi del mutuo nel dettaglio è l’Euribor. Quest’ultimo è un vero e proprio parametro, che ogni giorno subisce delle variazioni ed indica il tasso medio a cui giornalmente avvengono le operazioni bancarie e finanziarie nelle diverse banche dell’Unione Europea, ovvero i prestiti che gli istituti di credito dell’Eurozona si fanno tra di loro. Avendo tali prestiti delle scadenze, anche l’Euribor di conseguenza presenta dei termini differenti. Per via quindi dei mutui a tasso variabile, le rate fanno riferimento all’Euribor di un mese, due mesi o sei mesi e più aumenterà la scadenza più il tasso diventerà alto.

Tasso variabile e spread

Sul mutuo a tasso variabile vi è un indicatore preciso che influenza più di tutto tale importo, ovvero lo spread. Si tratta nello specifico, di una percentuale fissa che si applica direttamente all’Euribor per fornire agli istituti di credito una percentuale reale se pur minima di guadagno.
Lo spread negli ultimi anni ha influenzato molto la vita di tutti e ad oggi si sente ancora parlare molto spesso di tale valore soprattutto perché condiziona il mercato e la fiducia degli investitori.

Il mutuo a tasso variabile, rispetto a quello con tasso fisso, lascia margine incertezza perché i tassi a cui fa riferimento sono soggetti a delle oscillazioni di mercato. In tale circostanze non devi però farti prendere dal panico oppure scegliere di tentare delle operazioni azzardate come ad esempio la rinegoziazione del mutuo passando dal variabile al fisso. In questo caso infatti potresti rischiare di perdere gran parte dei vantaggi fin ora ottenuti.

Mutuo a tasso variabile

Analizzando una determinata situazione in cui hai un mutuo a tasso variabile pari al 3% e l’oscillazione lo fa arrivare al 7%, non è detto che la soluzione per te sia quella di passare automaticamente al tasso fisso del 5%. D’altronde, come insegnano proprio le leggi del mercato, dopo un determinato lasso di tempo, il tasso potrebbe nuovamente scendere anche al di sotto del 5%.

È chiaro che in queste circostanze hai un maggiore margine di rischio in quanto nessuno potrà garantirti con assoluta certezza come andranno le cose nel prossimo futuro. Il rischio però è uno degli elementi fondanti del mutuo con tasso variabile e quindi potrebbe sia andare bene e di conseguenza fornirti una rata mensile bassa sia andare bene male con una quota più alta.

Come avviene il calcolo della rata

Il mutuo a tasso variabile, come avrai fin qui avuto modo di comprendere, è piuttosto vulnerabile ai cambiamenti del mercato. In questo caso la mossa migliore per te è quella di non calcolare fin dall’inizio la rata con un importo troppo alto per le tue possibilità, ma di optare per una quota mensile più comoda che ti permetta di continuare a pagare il debito istituito nonostante i tassi si alzino bruscamente.

Dovrai inoltre comprendere più da vicino il tipo di calcolo che viene effettuato presso la tua banca, per comprendere meglio se l’istituto di credito utilizza un tasso medio con riferimento ad un certo periodo di tempo oppure predilige la calcolazione dell’indice giornaliera. Alcune banche offrono anche la possibilità di arrotondare sulla rata o sul tasso.

Mutuo a tasso variabile con CAP

Nel mutuo a tasso variabile puoi optare anche per la variabile definita CAP, che sta per capped rate. Questo valore indica il credito a tasso variabile con un preciso limite prestabilito per evitare di far salire l’importo del finanziamento. Tale opzione è molto importante in tutti quei casi in cui si dovessero verificare dei tassi che superano il tasso d’interesse applicato nel mutuo.

Nonostante quindi si verifichino degli andamenti finanziari, l’importo della rata del credito non supererà mai tale valore proprio per via del tetto massimo imposto. Questa soluzione cerca di prevenire le situazioni di incertezza e precarietà, che possono crearsi sul mutuo con tasso variabile. Il CAP ti permetterà così di non rischiare troppo ma al contempo di sfruttare a tuo vantaggio tutte le condizioni più favorevoli del mercato. Potrai godere inoltre di rate mensili più basse e leggere senza andare minimamente ad indicare il bilancio totale della tua famiglia.

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